Napoli distrugge e crea...Odissea

E' il 12 Aprile il giorno che tutta Napoli scende a Milano perchè sta il quarto di finale di Champions league con il Milan a San Siro, a 10 km ci sta l'Alcatraz locale storico dell'underground milanese e ci sta Geolier.
Emanuele Palumbo 23 anni e lo scrivo apposta in grassetto corsivo è sottolineato è la stella indisccussa della scena rap italiana, a 19 anni è stato già disco di platino con il suo primo album "EMANUELE", Milano è l'apertura del tour per il lancio de "IL CORAGGIO DEI BAMBINI" , l'album del 2023.
E' sold out nella sera della champions, nonostante Emanuele sia un tifosissimo del Napoli, nonostante in sala ci siano tanti tifosissimi del Milan, è la data di lancio, non si può spostare come una delle tre date di Napoli, il concerto si deve fare.
Geolier tiene tutto, metrica, presenza scenica, voce rassicurante, faccia da bravo ragazzo ma che sa quello che vuole, è un rapper nato rapper da quando da bambino ha ascoltato per la prima volta 50 cent e ha deciso che era il tipo di poesia in cui si voleva cimentare, Geolier perchè la lingua napoletana è simile al francese nella metrica, Geolier perchè in francese significa secondino, guardia carceraria, secondino perchè così nello slang vengono definiti gli abitanti di Secondigliano il quartiere di Emanuele.
Emanuele è un ragazzo che sta studiando da anni il suo successo e sa bene a quali tram appendersi, racconta una Napoli neoreale dal punto di vista di un ragazzo di 20 anni che crede fermamente che Napoli può diventare virale e che si possa raggiungere il successo anche essendo napoletani, si possano fare soldi anche solo con la musica senza spacciare la droga.
Lui nonostante la giovane età, sembra conoscere bene le dinamiche del mercato, lui sa che la napoletanità propinata in un certo modo vince, lo fa nella scelta del linguaggio, lo fa nelle interviste quando il maniera del tutto troisiana riferisce -io parlo solo napoletano, perchè penso in napoletano, se voglio pensare in italiano m'aggia sfurza'.
Il suo primo singolo è proprio P Secondigliano fino ad arrivare all' Ultima Canzone in featuring addirittura con Giorgia.
Ma le collaborazioni con questo ragazzo sono tante, Anna Tatangelo e tanti rapper.
E sono tutti li' a Milano insieme con lui:
il capo, Guè Pequeno, Ernia, Paky, Lele Blade, Luchè, Sfera Ebbasta, Marracash e il suo grande amico Lazza.
E' una sera che Milano sembra un poco Napoli, dove tutto un locale di Milano canta Napoli e incanta Napoli, perchè l'underground, il rap, lo avevo lasciato da qualche anno e lo tenevo a distanza con la spocchia da boomer relegato ai miei ricordi di Tupac, Dre, Snoop Dog ma Puff Daddy e Notorius Big, ma poi La Famiglia, Neffa, Frankie Hi-Nrg, Co'sang che la prima volta che sentimmo Int'o rione tenevo 20 anni io e 20 anni Nto' e Luchè, stavamo 15 persone e tutti capimmo che era un pezzone.
I gusti sono soggettivi, e può essere un tipo di musica che non piace, ma forse anche in Italia è il momento di sdoganarla e non tenerla relegata al suo mondo di B-boy e fly girl (non so nemmeno se esistono ancora o se si chiamino ancora così).
Fatto sta che l'Italia canta Napoli, Milano canta Napoli, ed è un dato di fatto, questo ragazzo piaccia o no è un fenomeno, è un dato di fatto come lo era a undici anni quando rappava con una metrica già impressionante sul beat di poesia cruda dei Co'sang, si trova il video in rete facilmente andatelo a vedere, Geolier che vuole rappresentare il meridionale che può vincere, come ha detto chiaramente nel suo monologo alle iene.
C'è una parte di Italia che vuole Napoli, la cultura napoletana, che sia quella classica o quella di strada che cambia?
I figli dei trogloditi che stanno dentro e fuori gli stadi, nei partiti politici del nord, dei leoni di tastiera, pensano napoletano.
Geolier và e fa il panico a Milano, la capitale del rap in Italia.
E Napoli è infinita.
Napoli distrugge e crea...Odissea.
se vi va, guardate un po' della sua intervista