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I napoletani del Kazakistan 7 parte


Un giorno dovevamo fare la manovra per smontare il tetto, a Cannes ci avevamo messo quasi una giornata intera, perchè lo spazio era stretto e io a guidare il carroponte non è che ero proprio Hamilton, lo smontavamo un pezzo alla volta e lo scendevamo a terra, gli ingegneri amici nostri ci avevano detto che con il carroponte che stava a Baykonur avevano visto alzare la locomotiva del treno a vapore, io penso che ce la potevamo fare ad alzare tutto il tetto e scenderlo a terra, mi chiamai a Edoardo e ce lo domandai -Edo secondo te ce la facciamo a scendere tutto il tetto a terra dentro a una botta?

E lui disse a occhi chiusi.

Imbracammo il tetto nei quattro angoli, lo sollevai piano piano e lo scesi a terra, già stavano pronti i ragazzi con le cricchetto per smontare le capriate. All'ingegnere nostro ci brillavano gli occhi perchè avevamo ancora guadagnato sulla tabella di marcia, venne pure l'ingegnere russo a complimentarsi e anche babbo Natale che era il capo della missione, noi siccome ci sentivamo in imbarazzo perchè il massimo complimento che avevamo avuto nella vita era "a bucchin e mammt" offrimmo il caffè a tutti quanti.

La sera venne l'ingegnere tutto contento e disse che eravamo stati premiati e avevamo avuto per 2 giorni dopo 4 biglietti per andare a vedere il museo, ma noi eravamo 7 quindi dovevamo fare il sorteggio.

Decidemmo che l'ingegnere era ingegnere e quindi sicuramente al museo dello spazio capiva più di noi e quindi doveva andare di diritto anche perchè se ci domandavano qualcosa rispondeva lui e noi non facevamo la figura dei cazzi che non capivamo nemmeno che ci avevano domandato. Devo dire la verità i ragazzi erano stati gentili mi volevano fare andare pure a me che ero una specie di geometra, ma non mi piace questo classismo, se mi davano una fella di casatiello più grande me la pigliavo, ma andare al museo no. Comunque facemmo una specie di sorteggio e capitammo che vincemmo io Edoardo e Angioletto, senza trastoliare fu proprio il caso che capitammo i 3 di Bagnoli.

Angioletto voleva rinunciare perchè 2 sere prima avevamo pigliate per il culo il fratello perchè era andato al teatro e mo si metteva paura della ritorsione che lui era andato al museo.

Poi lo convincemmo a venire e andammo a vedere questo museo dello spazio, che se vuoi andare dall'Italia, se non sei un cosmonauta o un ingegnere dell'agenzia spaziale europea o della Roscosmos, ci vogliono 8000 euro di viaggi e 3 giorni solo per arrivarci.

Comunque ci portarono a vedere la casa dove stava Gagarin, dove stava Leonov, certi modelli di planetari, la capsula della Soyuz, tutte le fotografie di tutti i cosmonauti che erno partiti da Baykonur, che nonostante la base sia un poco anni 50/60 è ancora quella più gettonata per i lanci nello spazio.

Poi andammo a vedere il Buran che è una specie di shuttle russo, che in realtà hanno inventato i russi ma che come al solito la stampa imperialista filoamericana ha fatto entrare shuttle nel linguaggio collettivo. Mo apparte tutto fa ridere il fatto che in realtà il buran è un vento gelido della Siberia, e a Napoli da sempre quando si sta imbriacando il tempo e fa fridd, si dice sta arrivando una buriana.

A baykonur se avete intenzione di andarci vi fanno salire fino a dentro il buran, vi potete sedere pure al posto di guida e spremere i bottoni, anche provare a mettere in moto, se sapete come si fa, poi dicono che i russi sono scardusi.

Tornammo in albergo e trovammo quegli altri 2 che si stavano facendo il bagno in piscina, dissero venite pure voi, io misi i diti nell'acqua e decisi di andare a fare una macchinetta di caffè.

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