I 6 napoletani del Kazakistan

Oggi vi voglio raccontare una storia, lo faccio oggi perchè oggi è un anno che il nostro fratello Angelo è volato al cielo e in ricordo di lui che scrivo questa cosa che abbiamo sempre raccontato a voce facendoci mille risate.
Questo preambolo è l'unica nota malinconica di questa storia, Angiolett ci avrebbe riso pure sopra alla morte.
Scrivo questa storia privata perchè è stato un evento eccezionale della nostra vita, raro se non impossibile, irripetibile e indimenticabile.
Napoletani ncul o'munn.
Era sotto natale del 2015 io non si sapeva bene nella vita che facevo, avevo aperto una piccola impresa e mi ero trovato a 32 anni improvvisamente a concorrere per tutta una serie di lavori.
Una mattina, stavo lavorando a Chiaia ho una telefonata: "volete andare in Francia a smontare una tenda e rimontarla in Romania? L'unica cosa che si lavora i giorni di Natale il compenso è buono e io dico ok".
Mi guardo un poco l'email con il progetto che era arrivato sopra la mail e decido che servivano 2 elettricisti, 3 carpentieri del ferro e un altro operaio che doveva essere un poco bucchinariello e poteva fare un poco di tutto.
il pomeriggio mi telefona il capoprogetto, un ingegnere di Bologna, cerco di ripulire la voce e nascondere un poco il mio accento troppo napoletano troppo marcato, per fortuna capisco subito che lui era un tipo pragmatico e se ne fotteva poco se noi parlassimo italiano, napoletano o turco, l'importante è che sapessimo fare il nostro compito.
Mi spiega tecnicamente che si deve fare, sono fiducioso, la squadra che ho composto va bene.
Mi comunica che la prima fase dell'operazione la svolgeremo in Francia, la seconda in Kazakistan (non gli dico che io sapevo in Romania) e capiterà tra Natale e capodanno.
Mi avverte che purtoppo saremo in un'area militare e non potremmo avere comunicazioni con l'Italia, vabbuò.
Chiamo e guagliun e ci dico: "stasera piagliamoci na birr che vi devo dire certi fatti", ci spiego le novità e mi tranquillizzano: "tra a Romania e o'Kazakistan che cambia, pare che l'aereo amma purta nuje", per la famiglia pazienza parlamm tutt nziem quando turnamm.
Dovevamo mettere mano il lunedì mattina a Cannes, facimm 2 conti, partiamo la domenica mattina alle 8 che per l'1 dovevamo stare a Genova per mangiare e vedere la partita del Napoli.
Ripartiamo dopo la partita, arrivamm al casello in Franci e si magn a carta e credito.
Iastemmano tutti quanti in Francese e ci bussano in testa, io metto le 4 frecce e dico d qua non mi muovo se nun cacciano a carta e credito indietro, sennò come campamm?
In Francia ci comportiamo da operai modello, parliamo anche sottovoce tra di noi, 4 giorni e abbiamo finito.
L'ingegnere che si chiama Giuliano ci dice di chiamarlo Giuliano ma noi siamo napoletani e lo chiamiamo sempre ingegnere, perchè a napoli chiamiamo dottore pure a uno che dottore non è, figuriamoci a uno che è ingegnere veramente.
La prima sera ci porta a mangiare in un ristorante elegante, usciamo dal ristorante, na sfaccimm e famm!
Guagliù a Canness non ci sta uno che fa nu cornett la sera, na parigina, nu bangladin che vende nu pacc e mottini, niente di niente.
A mensa il giorno dopo ce simm ntussecat, cepolle pe' tutte parti, sti francis e merd, altro mezzo digiuno.
La seconda sera Giuliano dice che per quella sera ci voleva portare in un ristorantino, lo interrompiamo :"no stasera amma magnà o'frat!" per strada passiamo davanti a una specie di MC Donald francese che stava uno che teneva un panino in mano enorme e decidiamo subito che andiamo a mangiare la, talmente subito che decidiamo di non andare nemmeno dentro all'albergo a cambiarci, trasimm direttamente.
fine prima parte perchè è veramente lungo